rasù ha scritto:Forse non è chiaro che sono una pila di abitazioni private, non sono imprese smart 4.0... e i soci non te li scegli tu. Con gli altri condomini meno cose in comune hai e meglio stai.
Quoto il pensiero di Rasù, non sono imprese smart 4.0, anzi quanto di più lontano possibile ed i soci non sono scelti. Per quanto riguarda cosa è stato fatto a livello Sbonus, non mi esprimo, è andata come è andata e spero che un giorno tutti i nodi vengano al pettine.
E' proprio tutto l'insieme che non regge, in quanto a livello realizzabilità reale, tutto è possibile, basta smantellare, sventrare, modificare, ricostruire e riesci a far passare tubazioni, predisporre incassare etc, anche senza cortile o spazi, basta mettere tubi e decentrare ....qual è il problema .... eccone alcuni:
Per tutto devi pagare e devono pagare i Condomini: Si è già alle strette con le spese di gestione per gabelle immotivate per intercapedini e bocche di lupo , senza poi contare assicurazione, servizi primari e le manutenzioni su impianti di almeno 50 anni che continuano a venire tacconati ma non ne puoi obbligare la sostituzione ai quali si aggiungono regolamenti vintage (non modificabili facilmente) legislazioni fatte a caso dal primo di turno e successivamente gli abitanti lo stabile stesso che se vogliono possono tranquillamente renderti non bella la giornata ai quali aggiungere la parte "pubblica".
Che dire... è stata bella la ricostruzione dopo la WW2 , si acquistavano a prezzo concordato, facendosi prestare, da chi aveva denaro contante l'intero stabile demolito dai bombardamenti, si depositava un progetto di massima (uno sceglie, decide e coordina e basta), si metteva una ditta di propria conoscenza per la ricostruzione (Per chi ha visto foto o video di cantieri d'epoca o segue la sicurezza.... si quelli !). Finito di ricostruire i primi piani od almeno una parte coperta, si prendeva una scrivania, la si posizionava nell'androne con una segretaria avvenente e due cartelli attaccati fuori e si vendevano i lotti rientrando della spesa. Appena rientrati della spesa, pagato tutti e tutto ed affittato o venduto tutto, ci si spostava sul prossimo cantiere. Se non si riusciva a vendere ci si intestava qualcosa che di li a poco sarebbe stato affittato od eventualmente si tenevano le soffitte per eventuali sopraelevazioni. Si chiudeva il cantiere e la tenevi in amministrazione per qualche anno in modo da mettere in ordine tutto, con tutto funzionante e successivamente tutti per la loro strada. Finite le parti demolite dai bombardamenti vi erano parecchi terreni ancora vergini da cementificare.
Bene, quando trovo qualche progetto di mio nonno, non me ne voglia da Lassù, ma ha tutta la mia invidia per l'epoca e la semplicità di quel periodo.
saluti max.