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Viaggio del giorno

Diari ed Appunti di Viaggio

Messaggioil 12/12/2017, 10:39

si certo... poi questi tentatavo di battere un record, non visitare posti..

1951, Europa e Medio Oriente in Dodge Utility Station Wagon..

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Messaggioil 12/12/2017, 10:57

e qui una coppia di motociclisti italiani 25 enni, Giorgio Monetti e Leopoldo Tartarini, in Ducati 175cc da Bologna a Nuova Delhi, nel corso di un anno (dal settembre '57 al settembre del '58)..

poi in teoria hanno continuato per l'Australia, Africa e Sud America

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sul sito della Ducati si parla di Monetti:

http://www.ducati.it/storia/personaggi/ ... i/index.do

Giorgio Monetti è entrato a far parte della storia Ducati soprattutto grazie al "Giro del Mondo",un viaggio straordinario e pionieristico durato un intero anno (dal settembre '57 al settembre del '58) e compiuto, insieme all'amico Tartarini, sulle strade di tutti i continenti.

Nato a Bologna il 10 giugno 1932, proprio sotto le Due Torri, e ultimo di quattro fratelli di un'antica famiglia della borghesia bolognese, ha ricevuto un'educazione classica, in linea con la tradizione di casa, che prevedeva per i maschi la laurea in Medicina o Giurisprudenza.

Avendo però un carattere abbastanza ribelle ha subito cercato una propria libertà intellettuale e fisica che l'ha portato, giovanissimo, a esplorare le strade vicine a casa, poi l'intera Europa. È stato sempre un appassionato di viaggi e avventure, che alternava con gli studi universitari, che gli hanno fruttato la laurea in Giurisprudenza, ottenuta dopo aver frequentato il Liceo classico Galvani, uno dei più apprezzati della città.

Ha iniziato a 16 anni a girare l'Europa con amici, in moto e auto (Topolino, Belvedere), non si poneva limiti di alcun genere, strutturali e temporali, viveva alla giornata gustandosi quanto vedeva, imparando sul posto e superando i problemi quotidiani.
Allo studio universitario, ai viaggi e all'iniziale pratica forense (completata presso lo studio dell'avvocato Turchi) ha alternato anche una sostanziosa attività sportiva nel campo delle auto, in cui ha dato libero sfogo alla sua inventiva meccanica, cercando soluzioni originali per quanto riguarda motori, assetti e pneumatici.

Proprio questa passione gli ha regalato una notevole esperienza a cui ha attinto a piene mani nel corso del "Giro del Mondo". E anche dopo il ritorno a Bologna, come responsabile della rete commerciale estera della Ducati dal 1959 al 1962, ha collaborato attivamente con l'ingegner Taglioni, capo della progettazione motoristica, ideando insieme a lui anche un motore di F1 che in ambito Ducati non è stato apprezzato e capito per quanto valeva. Il motore però era stato scoperto e valorizzato da John Surtees, Campione del Mondo in moto e in seguito anche in F1 con la Ferrari. Questi avrebbe voluto acquistarlo e montarlo sulla Cooper o sulla Lotus con cui gareggiò nella massima formula automobilistica.

Per l'opposizione dell'ingegner Taglioni non si raggiunse un accordo.

Altra realizzazione meccanica di grande interesse è stato il progetto del primo motore turbo montato di serie dalla Fiat. È stata una sua idea, infatti, quella che ha portato alla nascita del propulsore sovralimentato impiegato sulla Ritmo 105, idea per cui ha avuto anche riconoscimenti da parte dell'ingegner Ghidella, allora numero uno del marchio torinese.

La sua esperienza internazionale e la conoscenza dell'inglese gli hanno consentito di tenere contatti preziosissimi anche con grandi campioni come

Mike Hailwood che ha cominciato a correre e a vincere (il Tourist Trophy) proprio con la Ducati. È stato anche grande amico di Tarquinio Provini, campione mondiale, che ha scritto pagine indimenticabili del motociclismo italiano.


I viaggi intercontinentali di Monetti sono proseguiti anche dopo il "Giro del Mondo". Ha ripercorso infatti il Mato Grosso su alcune Panda sperimentali della Fiat e ha compiuto altri viaggi in molte parti del globo per diletto e per lavoro.

È stato anche attivo ambientalista, esponente di spicco del WWF negli anni '78-'80 e per questa associazione ha condotto numerose battaglie. La più conosciuta è quella per la salvaguardia della zona di Monte San Pietro che lo ha visto scontrarsi con la gestione di numerose Cave che avrebbero voluto prelevare quantità devastanti di materiale dai territori circostanti.

Uscito dalla Ducati nel 1962 ha svolto l'attività di concessionario auto per Fiat e Lancia dal 1963 al 1990, e per Iveco e Nissan dal 1991 al 2000, fino al ritiro dal settore. Da sempre si dedica all'agricoltura e provvede a svolgere lavori nei campi

con trattori e macchine agricole che cura personalmente. La sua passione per la meccanica dunque non è mai diminuita. Persona dai mille interessi è stato anche restauratore di campanili antichi e ha fatto parte di gruppi di campanari.


Monetti ora vorrebbe ripetere l'impresa del "Giro del Mondo". Il suo sogno sarebbe quello di tornare in sella a una Ducati e scendere dall'Alaska fino alla Terra del Fuoco. Sarebbe il finale ideale di una vita spesa e dedicata all'avventura su tutte le strade del globo.

Anche del Giro del Mondo c'é traccia sul sito Ducati:

http://www.ducati.it/storia/approfondim ... o/index.do

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Il "Giro del mondo" di Leopoldo Tartarini e Giorgio Monetti su Ducati 175 fu una straordinaria avventura iniziata quasi mezzo secolo fa: sicuramente una delle più belle pagine della storia di Ducati nonché del motociclismo mondiale.

Obiettivo di questo viaggio straordinario e pionieristico, durato un intero anno (dal settembre '57 al settembre del '58) e compiuto sulle strade di tutti i continenti, fu quello di reclamizzare il marchio Ducati e costruire una rete di concessionari nelle nazioni dove la Casa bolognese non era ancora conosciuta.


Un'impresa incredibile nata da un'idea di Leopoldo Tartarini, campione motociclistico bolognese, ed appoggiata dalla Ducati che, con la sua 175 cc, fornì moto e assistenza, trasformando il viaggio in un'occasione unica di promozione.

Era la prima volta che una Casa motociclistica concepiva un lancio pubblicitario di questa rilevanza pur con mezzi limitati e ridottissimi punti di appoggio. Per il viaggio, che costò circa 50 milioni comprensivi anche dei numerosi spostamenti aerei e marittimi, non furono fatti allenamenti specifici e l'organizzazione fu abbastanza approssimativa, anche perché in molti casi non esistevano mappe dettagliate delle zone da attraversare.

Le distanze erano stimate sulla carta con il compasso e le due moto furono adattate con pochi ritocchi all'interno della stessa Ducati da meccanici amici.

I due centauri scelti per l'impresa furono un professionista ed un suo amico dilettante, che però con la moto aveva grande confidenza. Il primo, Leopoldo Tartarini, era già un campione motociclistico affermato, rimasto senza moto perché le competizioni su strada come la "Milano-Taranto" o "Il Motogiro" erano state cancellate per motivi di sicurezza.

La Ducati, che aveva progettato la 175 cc, la moto impiegata appunto per il "Giro del Mondo", capì che bisognava sfruttare questo mezzo affidabilissimo per qualcosa d'importante e così colse al volo l'idea di Tartarini, che era pilota Ducati con contratto pluriennale.
Il secondo protagonista dell'impresa fu Giorgio Monetti, giovane studente universitario giramondo, amico di Tartarini, che in attesa di lavoro decise di tentare l'avventura.

La documentazione completa di questo straordinario viaggio è contenuta in uno splendido volume di letteratura di viaggio intitolato "Il giro del mondo di Tartarini e Monetti su Ducati 175", edito da Minerva.

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Esiste anche un documentario:





Qui ci sono altri video:

https://vimeo.com/user6422155
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Messaggioil 12/12/2017, 13:43

Caro Ennio,oggi non esistono più questi EROI,oggi,siam pieni di soldi ed andiamo a rompere le macchine tra sassi e fiumi.....
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Messaggioil 12/12/2017, 14:12

vero, ma non tutti.. anche qui in AL uno zoccolo duro resiste, capitanato da te, che preferisce il viaggio al fuoristrada puro e duro.. !

il vero viaggiatore l'ostacolo lo aggira, per preservare il mezzo...piu maratoneta che sprinterista
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Messaggioil 12/12/2017, 14:18

una foto come questa dovrebbe titillare il vero AL-ista...

pronti per la partenza..

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a metà viaggio..

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purtroppo invece molti sognano questo..

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Messaggioil 12/12/2017, 14:43

giba foto ha scritto:Caro Ennio,oggi non esistono più questi EROI,oggi,siam pieni di soldi ed andiamo a rompere le macchine tra sassi e fiumi.....


Cazzata, ma tu hai sempre avuto la tua idea riguardo allo spendere i soldi per partire o per andare a divertirsi nei boschi.

Chi va a divertirsi tra sassi e fiumi spesso e volentieri non è un viaggiatore, così come chi va a divertirsi viaggiando in giro per il mondo non va nei sassi e nei fiumi, e non centrano niente i soldi.

Non esistono più quegli EROI perché "i viaggiatori" di oggi vogliono le stesse comodità come se fossero a casa (frigo, riscaldamento, tende per cambiarsi, bagni, docce, ecc.), altrimenti non vanno da nessuna parte.

Mezzi allestiti di tutto punto per andare al massimo un settimana al mare in campeggio, altro che viaggi avventurosi.

Qui dentro tanti sognano di essere Cirani, salvo poi dover fare i conti con la realtà fatta di impegni, lavoro, tasse, ecc.


Personalmente non sono un viaggiatore, ovviamente.
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Messaggioil 12/12/2017, 14:56

...semplicemente, ognuno ha il sacrosanto diritto di divertirsi e spendere il proprio tempo come meglio crede, basta che non rompe le scatole ai suoi prossimi.
Poi, nessuno è superiore o inferiore solo perché ha questa o quella passione.
Per dirne una, conosco un tipo che guida Land Rover da sempre, e che non è né un viaggiatore alla Giba, né un saltafossi alla Digger, e semplicemente crede e spera di non rompere le scatole a nessuno... :roll: :roll:
Dove lo mettiamo???? :mrgreen: :mrgreen:
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Messaggioil 12/12/2017, 15:05

tutto vero quel che dite... ognuno é libero di far quel che vuole con il suo tempo/soldi..

c'é anche da considerare che oggigiorno, con la proliferazione di biglietti aerei low cost, assenza di visti, app con traduttori online, google maps, etc.. andar lontano per breve tempo é facile praticamente per chiunque...

all'epoca si cominciava dall a biblioteca per guardare le mappe, gli atlanti, I resoconti di viaggio altrui, le enciclopedie...il viaggio era scoprire 'ignoto nel senso letterale del termine.. oggi con internet uno puo teoricamente informarsi piu dettagliatamente che andando sul posto..

poi ovvio che solo gli odori e I sapori, il tempo che scorre, la monotonia e la routine della strada fanno il vero viaggio..
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Messaggioil 12/12/2017, 15:20

Dite quel che volete ma a me il Def piace vederlo cosi...

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Foto prese qui (é l'Islanda a settembre 2017, a proposito):

http://landmania.com/forum/showthread.php?t=100310
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Messaggioil 12/12/2017, 16:19

Bello bello!
Mi ero anche dimenticato del sito francese. Non lo visito più da quando hanno smesso il mitico raduno.
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Messaggioil 12/12/2017, 16:45

Digger ha scritto:Non esistono più quegli EROI perché "i viaggiatori" di oggi vogliono le stesse comodità come se fossero a casa (frigo, riscaldamento, tende per cambiarsi, bagni, docce, ecc.), altrimenti non vanno da nessuna parte.


Premesso che sono d'accordo con te su quasi tutto, quello quotato è una generalizzazione sbagliata.

Oggi esistono attrezzature (macchine, tende, frigo ecc) che gli EROI si sarebbero sognati: non vedo che male ci sia ad usarli.
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Messaggioil 12/12/2017, 17:12

Non ho detto che sia un male usare le comodità, anzi.

Il mio scritto vuole sottolineare però la tendenza di oggi dove un oggetto (qualsiasi), ritenuto fino a ieri superfluo, ormai sia diventato indispensabile.



E spesso noto che ogni occasione è valida per "giustificare a noi stessi" l'allestimento.

Ricordo sempre col sorriso l'episodio vissuto anni fa ad un raduno dove al mattino, un "viaggiatore", ha armeggiato mezzora nel suo 110 per predisporre tendalino, tavolo, sedie, cucina, stoviglie, etc per far colazione insieme a moglie e figli.

Dopo 10 minuti avevano finito di far colazione.

Altra mezzora per rimettere tutto a posto.
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Messaggioil 12/12/2017, 17:55

Io invece mi riallaccio al viaggio di Monetti e Tartarini.

Quest'ultimo, per chi non lo sapesse, è stato anche il fondatore della Italjet, oggi azienda produttrice di e-bike in stile "Custom", ma in passato produttrice di moto e ciclomotori per l'epoca a dir poco futuristici.
Andatevi a vedere il sito, nella sezione Storia, ci sono le pubblicità del tempo, uno spettacolo.

Io da bambino avevo questa
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Messaggioil 12/12/2017, 19:31

E' mai possibile che ogni volta che esprimo un mio pensiero,venga sempre attaccato. Dove ho scritto che non potete fare ciò che volete ???
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Messaggioil 12/12/2017, 21:57

Giba, non arrabbiarti... pensa solo al fatto che i trialisti nostrani sono alla fine attratti da questo topic, e vengono a curiosare invidiosi...


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Messaggioil 13/12/2017, 9:36

giba foto ha scritto:E' mai possibile che ogni volta che esprimo un mio pensiero,venga sempre attaccato. Dove ho scritto che non potete fare ciò che volete ???


Giba, non fare la vittima.
Ogni volta che nasce il discorso viaggi/trial la tua opinione è sempre la stessa ed esposta allo stesso modo, per te chi va a divertirsi nei boschi è solo un deficiente, pieno di soldi che butta via in inutili modifiche, quando invece dovrebbe mollare tutto e partire per un viaggio.

Se dovessi ragionare come te allora dovrei pensare che sei pieno di soldi dato che sei sempre in giro a divertirti, ma fortunatamente non valuto le passioni mie ed altrui in base alle disponibilità economiche.


La soluzione al dubbio viaggi/trial migliore l'ha esposta Silvio
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Poi, nessuno è superiore o inferiore solo perché ha questa o quella passione.



Eboati, la curiosità fa parte del genere umano, mentre l'invidia non mi appartiene.

Detto questo, scusate per aver inquinato il thread. ;)
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Messaggioil 13/12/2017, 9:45

eboati ha scritto:Giba, non arrabbiarti... pensa solo al fatto che i trialisti nostrani sono alla fine attratti da questo topic, e vengono a curiosare invidiosi...


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...ma certo, e non solo i trialisti ne sono attratti, ovviamente.
Anzi, direi che ad essere più attratti siano, ovviamente, coloro che non conoscono, e nemmeno pensano di andare a conoscere, quei posti.
Siamo tutti emuli di Salgari, che ha scritto della jungla dell'India e della Malesia senza spostarsi dalla sua città :lol: :lol:
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Messaggioil 13/12/2017, 12:45

bello il riferimento a Salgari! ma si, l'importante é viaggiare.. dalla poltrona, sella o sedile non importa... :3

Londra-Bombay in Morris Minor, oltre 15.000 miglia - via Europa, Grecia, Medio Oriente, Iran..

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prima gomma bucata dopo 9.000 miglia..
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Messaggioil 14/12/2017, 8:52

http://bikeforafrica.ch/blog/

l'ho conosciuto l'anno scorso a maggio in Namibia, eravamo nello stesso ostello a Windhoek.
Era partito due anni prima dalla Svizzera. E' ancora in giro ed è un ragazzo di 25 anni. Vince lui la palma del più tosto?
C'è chi viaggia in 4x4 e snobba chi viaggia con i tour operator...e, all'interno della categoria 4x4, snobba chi ha un fuoristrada di marca diversa dal proprio.
Ci sono viaggiatori che utilizzano mezzi locali...son x questo viaggiatori più fighi? Direi di no...hanno un altro stile, tutto lì.
Io mi emoziono viaggiando e qualcun altro si emoziona saltando fossi? E raccontiamoci le diverse emozioni davanti a un whiskyno invece di far sempre categorie di appartenenza!
Haraka haraka haina baraka
Dario70
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Messaggioil 14/12/2017, 10:41

grazie Dario.. molto belle le foto...sembra proprio in gran bel viaggio

viaggiare in bici, ovvero con I tempi e la velocita della bici, mi ha sempre affascinato.. ma odio la fatica quando fa caldo.. quindi al massimo viaggio in moto..
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