Ciao a tutti!
Scrivo qualche riga per raccontarvi del recentissimo viaggio in Albania con andata in traghetto fino a Igoumenitsa e ritorno via terra.
Si parte... questa volta (per la prima volta) le ruote ad essere tassellate sono solo due (poche ma buone!).
Sbucati a Igoumenitsa anziché tirare dritto come la volta diretto ad Istanbul si passa subito per il centro in direzione nord, verso la dogana a Konispol.
Sbrigate in fretta le poche formalità (controllo documenti e assicurazione temporanea) si riparte cullati dalle curve, in direzione Butrinto.
Prendiamo la deviazione, l'asfalto c'è e non c'è, facciamo una curva e... ops.
Una bella simil-zattera per attraversare il canale. Ottimo, lo spirito mi piace!
Visitiamo il sito archeologico che fortunatamente non è troppo affollato.
Ripartiamo passando per Saranda e prima di tuffarci verso l'interno facciamo un tuffo. Lo spazio dove mettersi non manca di certo...
Prima di arrivare a Gjirokastra però facciamo tappa alla spettacolare sorgente Blue Eye.
A memoria, 50 metri di profondità, 9 metri cubi di acqua al secondo ad una temperatura di 10°C e un blu da far emozionare chiunque.
Ripartiamo ed arriviamo a Gjirokastra dove ci fermiamo la notte in un bellissimo posto nella città vecchia.
Al mattino visitiamo il castello da cui la vista è splendida e in cui ci sono alcuni elementi posticci.
Della serie, non solo cannoni.
Partiamo in direzione Berat passando per Kelcyre e poi percorrendo la nota SH74, che si inerpica sterrata tra i monti desolati per km e km.
Dopo imprecisate ore di fuoristrada con quel pizzico di stretta di chiappe che ti fa sperare di non dover ricorrere allo sbattimenti di utilizzare leve per gli pneumatici e le camere d'aria di scorta (!!) arriviamo a Berat, ma non dopo essere stati inseguiti per tempo indefinito da cagnoni dall'animo buono ma dai denti aguzzi che difendevano il loro gregge.
Il castello di Berat (patrimonio dell'Unesco come molti altri posti in Albania) e la splendida vista della vallata sottostante.
Ripartiamo e passiamo da Tirana: come era prevedibile, modernità e Occidente come in neanche tutto il resto dell'Albania sommata.
Ad ogni modo, visitiamo il museo nazionale e la piazza dove c'era la statua di Hoxha.
Arriviamo a Skhodra (Scutari), altro castello e moderno museo della fotografia Marubi che merita se si è interessati all'argomento (foto del giroscale e della piccola corte interna).
Da lì si ripartein direzione Theth.
Sapevo esserci un bel giro ad anello fuoristrada che parte da Koman, passa per Valbone ed arriva a Theth: persone che però l'hanno fatto mi hanno sconsigliato di farlo con la moto in due e mi sono voluto fidare. Purtroppo tra passeggera e bagaglio il peso all'anteriore era sensibilmente meno che al posteriore, la moto carica pesa tipo 5 volte me ed io non ho mai vinto alcuna Dakar.
Decidiamo quindi di fare andata e ritorno da Theth, comunque molto bella (si passa da più di 1800mt alla vallata sottostante) ma con l'unico inconveniente di fare a/r sulla stessa tratta. Amen...
Test saturazione spinta...
Ci fermiamo in una guest-house tecnicamente non ancora operativa dove stiamo benissimo e abbiamo modo di conoscere un po' più a fondo gli abitanti del posto.
Dopo Theth è già ora di iniziare il lento rientro via terra, non mi piace fare le corse.
Entriamo in Montenegro e ci fermiamo a Kotor (Cattaro), suggestiva cittadina che da su questa specie di fiordo (non me ne vogliano gli esperti per il linguaggio!).
Castello con più di 1350 gradini (300 metri di dislivello a salire!) da cui la vista è unica.
Ripartiamo, costeggiamo passando per vari paesini, oltrepassiamo il confine con la Croazia e ci fermiamo per visitare velocemente Dubrovnik, bella quanto affollata.
Continuiamo verso nord, ci fermiamo a Zador e il giorno seguente deviamo per i laghi di Plitvice.... già che ci siamo...
Torniamo verso Rjieka passando per posti che sembrano trentini al 100% ed il giro inizia a concludersi, l'Italia si avvicina.
Considerazioni: viaggio stupendo. Albania assolutamente da tornarci per vedere quei posti che abbiamo dovuto lasciare indietro decidendo di tornare via terra.
I paesaggi sono splendidi, la gente di più.
Chiaccherando ci si rende conto di come siano così distanti dal nostro agio pure essendo ad un tiro di schioppo da noi.
Le contraddizioni abbondano.
Per arrivare alla città e tornare ci vogliono 20 litri di gasolio, ma per dormire ti chiedono 5 euro.
Un operaio guadagna 100 euro al mese, ma la benzina costa praticamente come da noi.
Ecco perché gli asini vanno tanto di moda...
Bello bello bello. Andateci assolutamente se non ci siete già stati.